The Traitors Italia: il gioco della menzogna arriva su Prime Video | The Traitors Italy: the game of deception arrives on Prime Video

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I castelli hanno sempre custodito segreti, ma questa volta non saranno le mura medievali a nasconderli: bensì i concorrenti stessi. Dal 30 ottobre 2025 debutta su Prime Video la prima edizione italiana di The Traitors, il reality internazionale che ha già conquistato pubblico e critica in Inghilterra e negli Stati Uniti. Una stagione di sei episodi, con i primi quattro rilasciati il 30 ottobre e gli ultimi due il 6 novembre.

A guidare il gioco sarà Alessia Marcuzzi, veterana della televisione italiana, con una carriera che l’ha vista al timone di reality come Grande Fratello, L’Isola e programmi di intrattenimento. Il suo ruolo in The Traitors Italia le affida la responsabilità di equilibrare un format basato su inganni e tensione con la familiarità della sua immagine, cercando di mantenere credibilità e controllo narrativo.

La cornice non poteva che essere d’effetto: Castel Valer, in Val di Non (Trentino-Alto Adige), un maniero dal fascino gotico che trasforma la competizione in un thriller in costume contemporaneo.

Il meccanismo è semplice quanto spietato: i concorrenti si dividono tra “Fedeli” e “Traditori”. I primi hanno il compito di smascherare i bugiardi, i secondi devono manipolare e ingannare senza farsi scoprire. In palio, un montepremi ancora top secret, che finirà nelle mani solo di chi saprà giocare meglio la carta della fiducia… o del tradimento. Il gioco è semplice: chi mente meglio, sopravvive. Chi si fida troppo, perde.

A contendersi la vittoria saranno quattordici volti noti: Michela Andreozzi, Paola Barale, Filippo Bisciglia, Giancarlo Commare, Giuseppe Giofrè, Pierluca Mariti, Tess Masazza, Alessandro Orrei, Mariasole Pollio, Raiz, Aurora Ramazzotti, Daniele Resconi, Rocco Tanica e Yoko Yamada.

Il confronto con le versioni internazionali è inevitabile. In Regno Unito, The Traitors è condotto da Claudia Winkleman, che ha uno stile narrativo misurato e sobrio: accompagna i concorrenti con eleganza, senza mai rubare la scena, mantenendo un tono umano che ben si sposa con un cast formato da persone comuni. Negli Stati Uniti, invece, la guida è affidata ad Alan Cumming, che trasforma il format in puro teatro: dramma, teatralità, estetica magnetica e concorrenti spesso già noti da altri reality, in un mix mediatico e competitivo. L’Italia sceglie Alessia Marcuzzi, che porta con sé la sua arma più tipicamente nazionale: la familiarità. Non la teatralità esasperata né la sobrietà distaccata, ma un volto noto e rassicurante che il pubblico conosce bene, chiamato ora a gestire sospetti e menzogne.

In sintesi, mentre Winkleman sussurra e accompagna, Cumming recita e ammalia, Marcuzzi dovrà trovare un equilibrio tra autorevolezza e leggerezza, calibrando la tensione per non sembrare forzata. Una sfida sottile: in Italia, dove il pubblico tende a identificare i conduttori con figure quasi familiari, la sua capacità di trasformare un gioco di tradimenti in intrattenimento credibile sarà decisiva.

Nel panorama nazionale, dove i reality show hanno da sempre puntato sulle liti da salotto o sugli amori da telecamera, The Traitors Italia potrebbe rappresentare una piccola rivoluzione. Non più “chi litiga meglio”, ma “chi inganna meglio”. Non più l’amicizia in diretta, ma l’arte della diffidenza.

La scommessa ora è tutta sul pubblico italiano: sarà disposto a farsi sedurre dall’inganno come intrattenimento? E Alessia Marcuzzi, volto rassicurante e familiare, saprà orchestrare una narrazione fatta di sospetti e menzogne senza perdere il ritmo?

Di certo, il castello è pronto. I segreti anche. Restano da scoprire solo i veri protagonisti: i traditori e i fedeli e, forse, gli spettatori stessi.

E così, tra mura gotiche e sorrisi rassicuranti, il gioco della menzogna si prepara a svelare i suoi attori. Ci sarà chi fingerà amicizia e chi fingerà innocenza. Una sola certezza: in The Traitors Italia non vince chi appare, ma chi inganna meglio. E voi, da che parte state: fedeli… o traditori?

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